venerdì 20 maggio 2011

Domenica 22 Maggio 2011


LETTURA
Lettura degli Atti degli Apostoli 10, 1-5. 24. 34-36. 44-48a

In quei giorni. Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: «Cornelio!». Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c’è, Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. Ora manda degli uomini a Giaffa e fa’ venire un certo Simone, detto Pietro». Il giorno dopo Pietro con alcuni fratelli arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti». Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo.

SALMO
Sal 65 (66)

® Grandi sono le opere del Signore. oppure ® Alleluia, alleluia, alleluia.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! ®

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. ®

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. ®

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2, 12-16

Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato.

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 14, 21-24

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato».

Commento al vangelo

Stiamo leggendo, nel Vangelo di Giovanni, parte del “discorso di addio” di Gesù all'interno del

racconto dell'ultima cena, pronunciato per preparare i suoi discepoli prima dei fatti drammatici

della passione.

Già al v.18 Gesù assicura che, nonostante i fatti che si svolgeranno prossimamente nella sua vita e

che lo allontaneranno anche da loro, egli verrà ai discepoli: "Non vi lascerò orfani, ritornerò a voi".

Il mondo non potrà vederlo, ma essi godranno di una profonda comunione con Lui e

sperimenteranno la salvezza che Egli ha portato dal Padre a loro. Perciò, con questa

consapevolezza che "Io sono nel Padre, voi in me ed io in voi", Gesù garantisce il suo amore

profondo e pieno per la loro fedeltà che si manifesterà attraverso l'obbedienza ai comandi di Gesù

e quindi all'amore che essi porteranno.

A questo punto Giuda, non l’Iscariota, pone il problema a Gesù della sua visibilità.

Gli apostoli,infatti, hanno sperimentato già da tempo molta discrezione da parte sua e quindi molta ritrosia circa il volersi manifestare al mondo (v 22).

Eppure in Israele tutti aspettano un Messia con prodigi

spettacolari, capaci di stupire il mondo.

E questa è un'attesa che continuerà ad essere presente anche sotto la croce.

E invece Gesù non vuole che i miracoli siano divulgati (Mt 12,15),

rispettando una strana profezia del profeta Isaia: "Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce." (Mt12,19).

Anche i suoi parenti che vivono a Nazareth, un giorno, gli hanno detto: «Parti di qui e va’ nella

Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. Nessuno infatti, se vuole

essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifesta te stesso al

mondo!». Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non

è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. Il mondo non può odiare voi, ma odia

me, perché di esso io attesto che le sue opere sono cattive. Salite voi alla festa; io non salgo a

questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto». (Gv 7, 2-8).

Gesù vuole manifestarsi ai discepoli insieme al Padre, venendo ad abitare in loro.

Gesù vuole fare le opere del Padre e le opere del Padre non sono fondamentalmente i miracoli, né i gesti stupefacenti. Gesù parla di sé e alle sue opere in riferimento allo stile, al perdono, alla liberazione, alla parola nuova, all'accoglienza aperta a tutti ecc.

Si tratta certamente di scoprire quali sono le opere di Dio e di riprenderle nella nostra vita come veri progetti che il Signore suggerisce.

Gesù richiama alla sua parola perché discepoli possano vedere in Lui colui che rivela il Padre, colui che lo fa presente nel cuore di ciascuno e colui che invia lo Spirito.

Da qui una grande domanda di verifica personale e comunitaria: quali sono le opere di Dio per noi e tra noi?


una proposta di volontariato vicino casa

la settimana prossima avrai altre proposte

PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE
Via Lega Lombarda, 20 21052 Busto Arsizio (Va) Tel. 0331 350 833
DOVE?
Al PIME di Busto Arsizio
QUANDO? dal 17 al 28 agosto 2011
insieme, sporcandoci le mani, raccoglieremo di tutto e di più; il ricavato della
raccolta sarà devoluto al sostegno di due progetti nelle Missioni del PIME.
INCONTRARSI
PER CONOSCERSI,
PROVARE A
FARE CON STILE
E PERCHè dai 17 anni in sù
Per info o iscrizioni puoi contattare: Sr. Lucia Milano Via Masaccio, tel. 02 48000671 - P. Peo tel.
039.9920916, animazione.grugana@pime.org - P. Giovanni P.I.M.E Busto Arsizio, tel. 0331.350833,
gadda.giovanni@pime-org - Daniela e Ivano 328 3914121, solfare@alice.it - www.giovaniemissione.com
IL RICAVATO SARÀ DEVOLUTO
PER I SEGUENTI PROGETTI
“Una casa, una famiglia”; il progetto prevede la costruzione di 6 case
per 6 famiglie bisognose. Nella comunità locale servirà a incentivare
l’iniziativa personale e a rafforzare la dignità delle famiglie, mettendole
in condizioni di accedere ad un alloggio dignitoso.
• BRASILE
“Il PIME ti cambia la vita”, mi avevano detto. Ed è così che l’estate scorsa ho deciso partecipare per la
prima volta al campo incontro-lavoro del PIME, a Busto Arsizio. Ogni giorno a ognuno di noi veniva affidata
una mansione: chi partiva coi camioncini per raccogliere materiali inutilizzati, chi si occupava della
vendita degli oggetti recuperati, chi del materiale da mandare in discarica, chi teneva in ordine l’edificio,
chi preparava la merenda per tutti dopo un pomeriggio di lavoro...il mio compito era spesso quello di
aiutare le responsabili al mercatino dei vestiti, dove venivano ogni giorno moltissimi stranieri, con cui io
amavo chiaccherare, mettendo anche in pratica le mie lingue straniere. Una volta mi capitò di vedere una
signora senegalese. Era bellissima: alta, silenziosa, indossava un vestito colorato lungo, vivace e brillante.
La signora aveva con sé un bambino, un bambino incredibilmente bello. Sì, i bambini sono tutti bellissimi,
e anche lui lo era, gli occhi brillanti, e grandi su un visino così piccolo, come due intarsi incisi nell’ebano.
Lo guardavo, pensando che avesse circa due anni. Anche lui iniziò a guardarmi. E così, ci fissammo a lungo,
mentre la signora entrò nel negozio con lui in braccio. Poi, fissandomi con quello sguardo timidamente
curioso con cui i piccoli guardano, il bambino iniziò a sgambettare insistentemente per essere messo a
terra. Così, la sua mamma lo liberò dall’abbraccio per farlo camminare da solo. Continuando a guardarmi,
non appena i suoi piedini toccarono terra, il bambino corse verso di me, in quella maniera piacevolmente
instabile con cui i piccoli corrono. Ecco, la corsa di quel bambino è stata per me uno dei momenti più belli
del campo incontro-lavoro. Un istante, che arriva per caso, senza che tu faccia nulla, ma che ti si dipinge
dentro e non sbiadisce. Così é il campo incontro-lavoro al PIME: un lavoro che è un gioco, un piccolo viaggio,
che unisce tante persone diverse, animate dalla stessa voglia di aiutare gli altri e, senza saperlo, anche se
stessi. Dicono che Il PIME ti cambia la vita, ma tu non lo sai, scuoti la testa e pensi “mah, chissà se è così”.
Poi un’estate hai un po’ di coraggio per decidere di provare. Sei lì e un pomeriggio ti accorgi di un bambino
che corre e capisci che quello che dicono è vero! Vieni!!
La quota di partecipazione è di € 50,00 www.giovaniemissione.com